La Depressione post-partum 28 Giugno 2016 – Posted in: Blog - I Colori dell'Anima – Tags: , ,

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Depressione post parto

La depressione post parto è un problema piuttosto complesso e sempre più diffuso nel nostro paese. Studi recenti affermano che la percentuale colpita attualmente comprenda tra il 10% ed il 15% delle donne. Questo tipo di disturbo solitamente esordisce in maniera graduale, sono rari i casi in cui esplode rapidamente. Il periodo di rischio di esordio della depressione post parto va dal terzo al dodicesimo mese dopo il parto.

Questo tipo di patologia, se non curata adeguatamente, ha la tendenza a cronicizzarsi instillando nella madre l’idea che sarà impossibile per lei instaurare una ottimale relazione madre-bambino. In conseguenza di questo tipo di pensiero vi è un aumento graduale del disagio provato dalla madre nei confronti della situazione in cui si trova.

La gravità di questa sindrome può variare da episodi di depressione minore (di difficile diagnosi, in quanto il funzionamento della madre risulta buono anche se i vissuti e le esperienze emotive sono di tipo depressivo, a causa di un riemergere di rapporti conflittuali con le figure affettive di riferimento), fino ad arrivare ad episodi ben più gravi di depressione maggiore.

Come riconoscerla

Le madri affette da depressione post parto si trovano spesso ossessionate da una eccessiva preoccupazione o ansia, di conseguenza divengono insolitamente irritabili e si sentono sovraccariche e sotto pressione. A questo tipo di quadro è spesso associata una grande difficoltà nel prendere decisioni anche semplici, l’umore risulta depresso, e frequentemente compaiono sentimenti di colpa e disinteresse nel futuro unita ad una marcata mancanza di interesse o di piacere nel fare le cose.

Tanto il sonno quanto l’appetito risultano compromessi: il sonno in particolare è disturbato (può essere presente insonnia o ipersonnia), e l’appetito varia dall’iporessia fino alla bulimia. Talvolta è possibile assistere alla comparsa di sintomi fisici (solitamente dolori, parestesie, debolezza muscolare).

Di seguito è possibile trovare una lista dei principali sintomi che possono aiutarci a riconoscere l’insorgere di una depressione post parto:

  • Stanchezza, mancanza di energia e sensazione di essere esausta;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Irritabilità (aggressività espressa sia con le parole sia con il comportamento);
  • Disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi o risveglio precoce al mattino);
  • Tristezza e pianto incontrollato, instabilità dell’umore;
  • Difficoltà nel prendere decisioni;
  • Perdita di interesse o di piacere nel fare le cose;
  • Sentimenti di colpa eccessivi;
  • Disturbi fisici come dolori, debolezze muscolari;
  • Tensione e panico (ansia espressa anche attraverso palpitazioni o vertigini, paure esagerate);
  • Tendenza all’isolamento e al ritiro dalle interazioni col bambino oppure agitazione inquieta caratterizzata da mancanza di rispetto per i suoi ritmi;
  • Senso di disperazione e pensieri costantemente pessimisti, a volte pensieri sulla morte;
  • Disturbi alimentari (perdita di appetito o di peso oppure aumento di appetito o di peso).

Altri sintomi specifici riguardano la relazione madre-bambino e spesso vanno ad amplificare nella madre sentimenti di colpa, vergogna e inadeguatezza al ruolo di madre. In particolare è molto frequente

  • Avvertire il bambino come un peso
  • Non riuscire a provare emozioninei confronti del bambino
  • Sentirsi inadeguate nella cura del bambino, avere paura di restare sole con lui
  • Pensare di essere madri e mogli incapaci
  • Paura di restare sola con lui
  • Non riuscire a concentrarsinelle cose quotidiane, che hanno a che fare con l’interazione madre-bambino (riconoscimento dei bisogni reciproci, sintonizzazione emotiva, le semplici cure parentali).

Quali sono i fattori di rischio

Fattori ormonali: successivamente al parto avviene sempre un consistente ed istantaneo calo degli estrogeni, che va ad agire direttamente a livello cerebrale andando a determinare la comparsa dei sintomi di tipo depressivo. Ultimamente è inoltre emersa una correlazione con disfunzioni tiroidee.

Fattori di personalità: un forte bisogno di ordine, controllo e perfezionismo (tratti tipici del disturbo ossessivo- compulsivo di personalità), bassa autostima o bassa autoefficacia, scarse abilità sociali o comunque atteggiamenti negativi da parte delle madri nei confronti della gravidanza.

Mancanza di un supporto affettivo: talvolta succede che le cause che possono scatenare la depressione post parto siano collegate alla mancanza di avere qualcuno con cui parlare apertamente, con cui condividere il problema che in questo momento le sembra insormontabile. In questa situazione (così come in moltissime altre, ovviamente) è fondamentale il supporto che il compagno può e deve offrire senza che sia la donna a doverlo chiedere. Sentirsi amate e comprese è uno dei punti fondamentali sui quali appoggiarsi per non cadere nella trappola della depressione. La qualità della relazione di coppia è forse il tassello principale che può influenzare l’esito emotivo di una gravidanza. Appena un gradino più in basso si posizionano i rapporti di amicizia, anche loro fondamentali in questa particolare fase di vita. Anche conflitti con i propri genitori, in particolare quando ci si trova di fronte ad una relazione piuttosto conflittuale con la figura materna, possono contribuire all’insorgenza di tale patologia.

Esperienze traumatiche legate al periodo dell’infanzia: difficoltà relazionali in famiglia, divorzi, lutti, cure materne o paterne inadeguate, abusi sessuali e molte altre disavventure di tipo relazionale possono minare la serenità di una gravidanza. Storia personale o familiare di depressione: avere nella propria sotira personale, precedenti episodi di depressione può essere considerato un fattore che aumenta il rischio di una depressione post parto.

Di seguito un elenco dei principali fattori di rischio:

  • Episodi di ansia o depressione durante la gravidanza
  • Storia personale o familiare con eventi di depressione
  • Eventi traumatici nell’ultimo anno (per esempio un lutto)
  • Conflitti coniugali di vario genere
  • Isolamento sociale o condizioni socioeconomiche poco favorevoli
  • Storia di sindrome premestruale o disturbo disforico premestruale
  • Presenza di depressione post parto in gravidanze precedenti
  • Disturbi della funzionalità tiroidea

Cosa fare

Le persone più vicine a chi soffre di depressione post parto possono far molto per migliorare la situazione. I modi in cui essere di aiuto sono moltissimi, dal dare una mano nelle faccende di casa, oppure farsi quattro chiacchere al telefono. La cosa più importante resta comunque comprendere ed accettare i sentimenti di profonda negatività che porta avanti la neo mamma, tentando in ogni modo di non colpevolizzarla.

Depressione post parto e psicoterapia

Affrontare un percorso di psicoterapia è sicuramente una delle cose più indicate da fare quando ci si trova di fronte ad una depressione post parto. Durante questo tipo di esperienza è infatti possibile andare a sciogliere tutta una serie di nodi irrisolti che le persone si portano dietro da tempo immemore e che la gravidanza ha fatto riemergere in tutta la loro efferatezza. Prendere coscienza dei propri carichi invisibili è senza dubbio la via privilegiata per affrontare e superare una delle tappe più importanti nella vita di una persona, tappa che merita assolutamente di esser  vissuta e goduta fino in fondo.

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