L’anoressia nervosa 3 Febbraio 2017 – Posted in: Blog - I Colori dell'Anima

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L’anoressia nervosa

Le persone con disturbi del comportamento alimentare (DCA) presentano un rapporto a tal punto difficoltoso con il cibo e con il proprio corpo da riuscire ad inficiare negativamente la qualità della vita.

Le principali categorie in questo campo sono 3: la bulimia nervosa, l’anoressia nervosa ed il disturbo da alimentazione incontrollata.

La principale peculiarità di queste patologie è rappresentata da una smodata importanza nei confronti del proprio peso, dell’alimentazione e della propria forma corporea. Da questa errata visione prendono forma tutta una serie di comportamenti disadattavi che di solito le persone con DCA mettono in atto, tra i più rilevanti abbiamo:

  • induzione del vomito;
  • abuso di lassativi senza che ce ne sia il bisogno;
  • costante preoccupazione rivolta al mangiare ed eccessiva attenzione alle fluttuazioni del peso e della forma fisica.

L’età maggiormente colpita dai DCA è l’adolescenza e la prima età adulta, la popolazione femminile è sicuramente la più colpita (9 a 1). Non di raro le persone afflitte da questo tipo di patologia durante il corso della loro vita passano da un disturbo di alimentazione all’altro.

Che cos’è l’anoressia nervosa

Le principali caratteristiche dell’anoressia nervosa sono:

  • Importante diminuzione del peso corporeo: le persone che soffrono di anoressia nervosa solitamente sono sotto peso in rapporto alla loro età, al loro sesso ed alla loro altezza. Questa diminuzione del peso viene valutato attraverso l’indice di massa corporea che viene calcolato dividendo il peso per il quadrato dell’altezza. In una persona con peso nella norma l’indice è tra i 18,5 ed i 24,8 Kg/m2, mentre in una persona sottopeso il valore scende al di sotto del 18.
  • In queste persone è presente la fobia di aumentare di peso, tale paura permane anche quando ormai si è sottopeso;
  • Alterazione della percezione e valutazione del proprio stato di forma corporeo (dimorfismo corporeo).

Come si manifesta l’anoressia nervosa

Come già detto la principale caratteristica di questa patologia è la costante ricerca di magrezza che porta ad una costante perdita di peso, vissuta come un grande successo anche quando ormai si è abbondantemente e pericolosamente sottopeso.

L’esordio spesso coincide con l’inizio di una normale dieta fatta per perdere qualche chilo, inizialmente il raggiungimento dell’obiettivo prefissato genera nella persona una profonda euforia, con il tempo però si arriva a perdere il controllo del proprio modo di mangiare ed il dimagrimento prosegue senza che sia facile arrestarlo.

Nonostante ormai siano arrivate ben al di sotto del loro peso ideale, le persone con anoressia nervosa continuano a percepirsi in sovrappeso soprattutto in alcune parti del proprio corpo come addome, glutei e cosce. A causa di ciò continuano a mettere in atto una serie di comportamenti atti a far scendere ulteriormente il proprio peso (digiuni, induzione del vomito, uso di lassativi, eccesso di sport e controllo ossessivo del proprio corpo allo specchio). A volte avviene anche il contrario, a causa del disprezzo verso le proprie forme si evita completamente di specchiarsi e di tenere sotto controllo il proprio stato di forma.

Lentamente il cibo diventa una ossessione alla quale a volte si pensa per giornate intere. Spesso queste persone amano cucinare per gli altri, parlano continuamente di cibo e leggono libri a riguardo. A volte vengono messi in atto comportamenti fissativi nei confronti del cibo come lo sminuzzamento di ogni alimento prima dell’ingestione, la conta ossessiva delle calorie ecc.

L’anoressia nervosa spesso conduce anche ad una forma di isolamento sociale dovuta al fatto che queste persone non vogliono mangiare di fronte agli altri, solitamente se ne rimangono a casa a studiare o vanno a fare sport. La loro autostima è strettamente correlata al loro stato di forma fisico e la perdita di peso è sempre un successo che migliora l’umore della giornata, al contrario l’aumento di peso, rappresentando l’incapacità di controllare sé stessi, è vissuta come una grande sconfitta.

È possibile distinguere tra due forme principali di anoressia nervosa: l’anoressia nervosa restrittiva caratterizzata da digiuno e attività fisica costante; e l’anoressia con bulimia nella quale dopo periodi di grande restrizione si ritrovano delle abbuffate. In questi casi non è molto importante quanto si mangi, quello che lascia il segno è la sensazione di aver perso il controllo su sé stessi e sulla propria alimentazione. Dopo un episodio di abbuffata, solitamente seguono dei meccanismi di compenso (vomito, attività fisica intensa, uso di lassativi) che permettono di arginare i presunti effetti che l’abbuffata potrebbe avere sul proprio peso corporeo.

Distinguere per comprendere (Diagnosi differenziale)

Alcuni dei sintomi dell’anoressia nervosa sono riscontrabili anche in altre patologie, è utile allora fare alcuni distinguo per non rischiare di fare confusione.

Molte patologie organiche possono portare ad una perdita di peso, quello che non è però presente è il disturbo nella percezione della propria immagine corporea.

Nei casi di depressione è possibile che si verifichi una diminuzione del peso corporeo, non sono però presenti il desiderio di dimagrire e la paura di ingrassare.

Nel disturbo ossessivo compulsivo possono emergere alcune ossessioni e rituali nei comportamenti alimentari, nell’anoressia nervosa il focus è però maggiormente incentrato sulla perdita di peso.

Nella fobia sociale è presente imbarazzo a mangiare in pubblico, ma nell’anoressia nervosa questo aspetto è accompagnato dalla morbosa attenzione nei confronti del cibo e del proprio stato di forma.

È infine possibile distinguere chi soffre di anoressia nervosa con abbuffate da chi ha la bulimia nervosa tramite l’osservazione del peso corporeo di queste persone: le persone affette da bulimia hanno infatti solitamente un peso che può essere considerato nella norma, mantenuto tramite l’induzione del vomito.

Le cause dell’anoressia nervosa

Come sempre quando si tratta del nostro mondo interiore non è possibile identificare un unico fattore come responsabile dell’insorgere di un problema come quello appena trattato.

I fattori di rischio sono uguali per tutti i DCA e sono:

  • membri della famiglia (soprattutto i genitori) obesi;
  • iper controllo e iper criticità da parte dei genitori sugli argomenti legati a peso, alimentazione e forma fisica;
  • obesità nel periodo dell’infanzia;
  • Frequentare ambienti (sport, moda) dove vi è un’eccessiva enfatizzazione dell’importanza della forma fisica (nello specifico la magrezza).

Altri fattori di rischio possono essere riscontrati nelle caratteristiche di personalità che spesso caratterizzano le persone affette da DCA: sono delle caratteristiche che vengono considerate dei fattori di vulnerabilità, ovvero che possono far sì che le persone siano maggiormente esposte rispetto ad altre nel poter sviluppare un DCA.

Alcuni dei principali fattori di vulnerabilità sono:

  • bassa autostima;
  • scarso contatto con le proprie emozioni;
  • perfezionismo estremo;
  • avere la tendenza a vedere tutto bianco o nero;
  • presenza di ossessioni e compulsioni;
  • eccessiva importanza attribuita a peso e stato di forma del corpo.

Le conseguenze dell’anoressia nervosa

L’anoressia nervosa arreca gravi danni tanto alla salute fisica quanto al benessere psicologico della persona che ne soffre.

Le principali complicazioni mediche sono di carattere:

  • vascolare;
  • endocrino;
  • gastrointestinale;
  • ematologico

È possibile che si verifichino osteoporosi e demineralizzazione ossea aumentando quindi il rischio di fratture; sono inoltre riscontrabili disturbi gastrointestinali di vario genere, alterazioni cutanee, presenza di una peluria (lanugo) che ricopre varie parti del corpo, ipotensione e danni muscolari. Nei casi più gravi è possibile anche il sopraggiungimento della morte per disfunzioni cardiache.

Sul piano psicologico, un DCA porta solitamente ad episodi di tristezza e sensi di colpa che portano a difficoltà all’interno dei legami affettivi. Anche i rapporti di amicizia solitamente sono difficili da gestire perché si tende ad evitare le situazioni di carattere sociale per evitare di stare a tavola con le altre persone. Anche in famiglia possono verificarsi numerose liti legate al comportamento alimentare dei figli, anche se solitamente i genitori si accorgono tardi della presenza di questo tipo di problema perché soprattutto le ragazze affette da anoressia nervosa, tendono a comportarsi come figlie modello eccellendo negli studi e negli sport grazie al loro perfezionismo, dando quindi un’idea di persone in ottima condizione psico-fisica.

 Per approfondire

•    Anoressia e bulimia nei paesi dell’area mediterranea.  Ruggiero, G.M. (a cura di), 2004, Deleyva Editore, Milano
•    Il trattamento della famiglia nella clinica dell’anoressia-bulimia. Barbuto M., 1999, Franco Angeli, Milano
•    Ragazze anoressiche e bulimiche: la terapia familiare. Selvini Palazzoni, 1999, Raffaello Cortina, Milano
•    La gabbia d’oro. L’enigma dell’anoressia mentale. Dalle Grave R., Bruch H., 2003, Feltrinelli, Milano

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