Respiro Circolare: imparare la tecnica 9 Ottobre 2017 – Posted in: Respiro Circolare (Rebirthing)

corso di respiro circolare

Capitolo 5: Il respiro circolare

Praticare il respiro circolare consente di scoprire quelle aree del potenziale umano che soltanto in pochi considerano essenziali per lo sviluppo individuale e collettivo.

Durante le respirazioni intense delle sedute, è possibile sperimentare stati olotropici di coscienza accompagnati da chiarezza sul significato dell’esistenza e da un grande senso di libertà e felicità. Non sono rare inoltre esperienze paragonabili a quelle esperibili con le numerose pratiche meditative esistenti.

Il termine olotropico significa letteralmente “orientato verso la realtà” e si riferisce ad una categoria di stati alterati di coscienza che potremmo paragonare a quelli che le culture antiche e native hanno utilizzato per millenni durante riti di passaggio e cerimonie di guarigione. Questi stati sono stati descritti dai mistici di vari periodi storici e dagli iniziati degli antichi misteri di morte e rinascita. Le metodologie per indurre tali stati di coscienza sono state sviluppate ed utilizzate all’interno delle principali religioni del mondo: Induismo, Buddismo, Cristianesimo, Zoroastrismo ecc.

Attorno a queste metodologie si è andata poi sviluppando una serie di procedure rituali in grado di indurre tali stati di coscienza; molto frequente è l’uso di tamburi, musiche divario genere, canto, danze ritmiche ecc. Spesso si cercava l’isolamento volontario sia sociale che sensoriale all’interno di una grotta, o nel deserto per cercare di facilitare il raggiungimento di questi stati di coscienza. Infine anche l’uso rituale di piante psichedeliche è stato uno strumento lungamente utilizzato per indurre guarigioni e stati non ordinari di coscienza.

Imparare ad utilizzare la tecnica del respiro circolare consente alla persona di affrontare ed integrare i condizionamenti negativi e i traumi inconsci, e di scaricare le tensioni bioenergetiche ricaricando le energie psichiche e mentali.

Il processo interiore che si avvia praticando il respiro circolare si riflette nella vita di tutti i giorni modificando le nostre modalità di approcciarci ai problemi di carattere psicologico e pratico. Sviluppare e padroneggiare il respiro a questi livelli porta allo sviluppo e alla padronanza dell’energia fisica e mentale.

Il respiro circolare, inoltre, si rivela molto efficace nella risoluzione di molti disturbi di carattere psicosomatico e neurovegetativo, disturbi del sonno, emicranie, gastriti. Anche gli attacchi di panico solitamente si risolvono nell’arco di poche sedute.

Lo spazio di consapevolezza e catarsi che raggiungiamo respirando, consente la liberazione dai conflitti che emergono nel momento in cui abbandoniamo le resistenze e ci dedichiamo all’attività che più di tutte è connessa alla vita: il respiro.

La tecnica

Come sa chiunque nella sua vita si sia dedicato alle tecniche di meditazione, concentrarsi sul respiro è una delle vie principali per tentare di superare l’attività duale della mente che, trovandosi di fronte all’enorme quantità di stimoli di fronte ai quali ci pone una seduta di respiro, può solamente tentare di respingere quello che emerge (dinamica già presente nella vita di tutti i giorni), o accettarlo osservandolo per quello che realmente è.

I cinque elementi fondamentali alla base del respiro circolare sono:

  • Il rilassamento fisico
  • Il respiro senza pause
  • L’attenzione alle sensazioni corporee
  • La capacità di cogliere tutto ciò che emerge con un atteggiamento mentale aperto

Molto spesso le persone prima di una seduta mi chiedono se non si corra il rischio di andare in iperventilazione, quello che rispondo è che durante una seduta di respiro circolare l’iperventilazione non è un fenomeno da controllare o più in generale di cui aver paura. Non ci sono controindicazioni per la salute nel prolungare la respirazione oltre l’iperventilazione. Anzi spesso è proprio durante questi stati di iperventilazione che ha luogo la catarsi che è fondamentale per mettere in atto l’elaborazione dei traumi e per riportare all’equilibrio e ad una respirazione sana ed equilibrata.

All’interno dell’ottica della psicologia transpersonale (branca della psicologia che si interessa in termini moderni dello spirito, dell’anima e delle potenzialità latenti dell’uomo) il respiro viene utilizzato come catalizzatore di una nuova coscienza che conduce ad esperienze che si rivelano molto utili sia per la risoluzione di problemi di carattere esistenziale sia per agevolare un profondo cambiamento della prospettiva da cui si guarda sé stessi e la vita.

L’unica cosa che bisogna fare durante una seduta di respiro circolare è quella di condurre l’attenzione a tutto quello che emerge durante la respirazione senza manipolazioni esterne e senza avere particolari aspettative. L’obiettivo che rende il respiro circolare simile a tutte le pratiche di carattere meditativo è quello di portare la persona a vivere il “qui ed ora”, per ricongiungersi con sé stessi liberi dagli inganni dell’ego e dai condizionamenti mentali ad esso associati.  In questa condizione giungono spesso intuizioni importanti per la risoluzione dei nostri principali problemi di natura emotiva. Nella prospettiva del “qui ed ora” è inoltre possibile accettare e superare i dolori che inevitabilmente la vita presenta, senza mantenere l’arrogante e frustrante pretesa di poter mantenere il controllo su tutti gli eventi, perché percepiamo che qualcosa in noi è oltre il divenire.

Il respiro circolare, crea le condizioni che permettono il superamento dell’io, lasciando spazio al mondo che emerge quando l’io smette di controllarci. Tramite il respiro circolare è possibile l’accesso a stati non ordinari di consapevolezza e di coscienza riuscendo ad andare oltre la consapevolezza intellettuale dei concetti, gli inganni mentali, ristabilendo un contatto con la propria essenza.

 

Capitolo 6 “La prima seduta di respiro circolare” (online dal 16 ottobre) >

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