Iniziare un percorso di terapia è una scelta importante; è quindi bene comprendere fino in fondo quali sono le nostre esigenze e di che tipo di professionista abbiamo bisogno per realizzarle.
La mia visione della terapia negli anni è cambiata, si è evoluta di pari passo con i miei studi e la mia evoluzione personale.
La terapia nella mia visione è un percorso di crescita personale durante il quale si lavora innanzitutto sul presente pur mantenendo uno sguardo sulle nostre radici al fine di comprendere chiaramente che tipo di terreno le ha ospitate tanto a lungo, la loro struttura ecc.
Negli anni ho abbandonato l’idea che avevo appreso durante il percorso di studi accademici di una terapia basata esclusivamente sul dialogo; ad oggi non credo infatti che sia possibile toccare le profondità alle quali secondo me una terapia ben fatta dovrebbe mirare utilizzando esclusivamente il linguaggio. Parlare è importante, aiuta a conoscere la storia delle persone e a far chiarezza su determinati vissuti tramite l’occhio esterno che il terapeuta fornisce durante il percorso, ma il linguaggio oltre ad essere uno straordinario strumento di comunicazione è anche il mezzo tramite il quale la mente ci mente, uno strumento molto potente di mistificazione conscia e inconscia.
Per questo motivo ho iniziato ad arricchire il mio approccio terapeutico con una serie di tecniche mirate ad integrare il corpo all’interno del percorso e soprattutto cominciando a considerare la mente come un qualcosa da “aggirare” se si vuole veramente giungere al Punto.
La collaborazione con la mia compagna Francesca Ferrari (danzatrice, insegnante di yoga e pilates ma soprattutto straordinaria lettrice di corpi e quindi di anime) mi ha permesso di vedere ancora più chiaramente quanto lavorare integralmente con il sistema mente-corpo sia il modo migliore e più rapido di imparare a conoscere sé stessi e quindi di riuscire a diventare consapevoli abbandonando le credenze e gli attaccamenti che ci impediscono di realizzare la nostra vita.
Iniziare un percorso con me significa quindi integrare all’interno dell’iter classico di psicoterapia l’utilizzo di tecniche di rebirthing transpersonale, mindfulness, EMDR, costellazioni familiari e training autogeno; significa essere esortati a leggere determinati libri o vedere alcuni film per stimolare e migliorare il proprio dialogo interiore. Più in generale, lo stimolo è volto a dedicare un po’ di tempo ogni giorno alla coltivazione di sé stessi e del materiale emerso durante le sedute. Come quando si vuole imparare a suonare uno strumento musicale, è importante trovare il modo di esercitarsi a casa se. Si vogliono ottenere buoni risultati, allo stesso modo non si può pensare di cambiare profondamente la propria vita con 50 minuti di terapia a settimana.
Per tutti i miei clienti che non avessero modo o possibilità di lavorare con il corpo, offro inoltre la possibilità di partecipare gratuitamente ad una lezione settimanale online di yoga con Francesca proprio perché sono profondamente convinto che sia di fondamentale importanza lavorare su tutto il sistema mente-corpo senza trascurarne nessun aspetto.
So bene che leggere tutto questo potrebbe spaventare qualcuno inducendolo a pensare che quello che vi propongo sia un percorso troppo impegnativo, ma vi assicuro che questo approccio renderà tutto molto più stimolante, proficuo e divertente, riducendo inoltre la durata della terapia. Per quanto riguarda l’impegno direi che tutti i grandi cambiamenti lo richiedono no?
Il primo incontro è sempre gratuito, lo considero infatti un momento di conoscenza e di confronto fondamentale per capire se è il momento giusto di iniziare questo tipo di percorso.
Castaneda diceva che ogni via è soltanto una via, la cosa veramente importante è capire se quella via ha un cuore (se è quindi giusta per noi) e solo in quel caso allora la si sceglie e la si percorre insieme, una respiro alla volta, un passo alla volta… verso noi stessi.
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