Il disturbo borderline di personalità 7 Ottobre 2016 – Posted in: Blog - I Colori dell'Anima
Il disturbo borderline di personalità
Il disturbo borderline di personalità è caratterizzato da improvvisi mutamenti del tono dell’umore, instabilità dei comportamenti e dei rapporti con le altre persone, pensieri disordinati e notevole impulsività.
Le persone con disturbo borderline, solitamente, pur avendo avendo un bagaglio di risorse personali buono, raramente riescono a conseguire i propri obiettivi.
Il disturbo borderline è uno dei più comuni, colpisce circa il 2% della popolazione, il sesso femminile è quello più frequentemente colpito da questa sintomatologia. Il periodo di esordio è situato nell’adolescenza, ma può comparire anche durante la prima età adulta. Le principali conseguenze riportate dalle persone con disturbo borderline di personalità riguardano instabilità nell’area dei rapporti interpersonali, scarso rendimento nel campo lavorativo, abuso di sostanze e, in casi estremi, la presenza di atti autolesivi e suicidari.
Come si manifesta il disturbo borderline di personalità
La caratteristica principale del disturbo borderline è la forte instabilità emotiva che caratterizza queste persone che sono quindi soggette a repentini sbalzi di umore, che alternano tristezza, gioia, senso di colpa e rabbia piuttosto rapidamente. Alle volte possono esser presenti contemporaneamente due emozioni opposte fra loro, portando la persona nel caos mentale. Queste sovrapposizioni emotive si manifestano soprattutto in corrispondenza di eventi relazionali dolorosi come critiche, rifiuti o il non esser considerati dagli altri. I soggetti con disturbo borderline hanno infatti delle risposte emotive estremamente più marcate, repentine e durature rispetto alla media delle altre persone (vulnerabilità emotiva), di conseguenza diventa molto più complessa la gestione delle proprie emozioni (disrlegolazione emotiva). Per tentare di controllare le proprie emozioni, le persone con disturbo borderline si trovano spesso ad agire d’impulso, senza riflettere. Tale condotta comportamentale impulsiva può poi sfociare in forti litigi frutto di esplosioni di rabbia, risse, abuso di sostanze, gioco d’azzardo, shopping compulsivo, abbuffate di cibo e promiscuità sessuale. Alle volte possono esser presenti condotte auto lesive come procurarsi dei tagli sul corpo, ingerire grandi dosi di farmaci, fino ad arrivare a tentativi di suicidio.
Anche la capacità di riflettere in maniera coerente e lineare su sé stesse, sulle proprie relazioni e sui propri stati d’animo risulta piuttosto difficile a queste persone, i loro racconti pur essendo densi di episodi, spesso mancano di un filo conduttore, spesso si ha la sensazioni che stiano dicendo tutto ed il contrario di tutto.
Le relazioni con gli altri sono piuttosto vorticose e intense, ma mantengono sempre la sensazione di caos che pervade l’animo del bordeline. Sono relazioni “da film”, estreme, dove il giudizio sull’altro può passare in un minuto da estremamente positivo ad estremamente negativo. All’inizio la maggior parte dei rapporti iniziano con una idealizzazione assoluta dell’altro che viene visto come un essere perfetto in tutti i suoi aspetti, tuttavia al primo comportamento considerato erroneo, l’altro viene catalogato in maniera opposta, come una persona pessima sotto tutti i punti di vista. Non di rado capita che entrambe le immagini (buona e cattiva) permangano nella mente della persona con disturbo bordeline, generando caos. L’altro è sentito spesso come giudicante e quindi pericoloso.
L’impossibilità di creare una relazione sana, influisce inevitabilmente sull’autostima di queste persone che si sentono sbagliate e tendono ad apostrofarsi con frasi severe e sminuenti come “non valgo niente”, “sono piena di difetti”, “non riuscirò mai a cambiare”.
In situazioni stressanti possono emergere crisi dissociative durante le quali si perde il senso di sé, altre volte emergono pensieri di tipo paranoide, portando i soggetti a credere che gli altri abbiano cattive intenzioni nei loro confronti. In questo tipo di situazioni l’emozione dominante è la paura associata alla sensazione di abbandono da parte degli altri.
Una modalità con la quale le persone con disturbo bordeline cercano di allentare le pressioni che sentono addosso è l’ingresso in uno stato di vuoto all’interno del quale avvertono una mancaza assoluta di scopi: è in queste situazioni che possono verificarsi alcune delle condotte auto lesive sopracitate.
Distinguere per comprendere (Diagnosi differenziale)
Come detto in precedenza, le caratteristiche presentate dalle persone con disturbo borderline di personalità sono: disregolazione emotiva ed affettiva, episodi ansiosi molto forti, attacchi d’ira improvvisi, sensazione di profondo vuoto, incapacità di percepirsi, relazioni turbinose, intense e instabili.
Alcune di queste sintomatologie sono presenti anche in altri disturbi della personalità, ad esempio nei disturbi del tono dell’umore si incorre in stati depressivi simili a quelli del disturbo borderline; nel disturbo bipolare è invece presente questa oscillazione emotiva tra stati di grande gioia e stati depressivi. Nel disturbo borderline però questo tipo di oscillazione è strettamente legato alle relazioni interpersonali, nel disturbo bipolare invece è presente una ciclicità indipendente dal contesto.
È possibile confondere il disturbo bordeline anche con il disturbo dissociativo dell’identità, i due disturbi hanno in comune il profondo senso di confusione riguardante la propria identità e le fluttuazioni umorali.
Anche i tratti dipendenti caratteristici del disturbo borderline potrebbero farci pensare ad un disturbo dipendente di personalità, mentre la paura dell’abbandono da parte delle figure di riferimento maggiormente significative, l’idea di esser sbagliati e il senso di vuoto sono presenti anche nel disturbo istrionico di personalità.
Le cause del disturbo borderline di personalità
In letteratura si è piuttosto concordi nell’identificare una serie di fattori di rischio che frequentemente sono stati presenti nella vita della persona con disturbo borderline di personalità. Tali fattori a volte sono presenti in gran numero e rinforzano l’un l’altro la propria nefasta influenza nella vita delle persone.
Tali fattori possono essere: una infanzia trascorsa in un contesto inadeguato e invalidante degli stati mentali del bambino (pensieri, emozioni e sensazioni), carenza di cure, interazioni caotiche, maltrattamenti e abusi sessuali.
Di grande importanza risulta la relazione sviluppata con i genitori, in particolare i soggetti con questo disturbo sembrano aver costruito relazioni caratterizzate da una rappresentazione di sé come bisognoso di attenzioni rispetto a figure genitoriali che non sono disponibili a fornirle. Alla base di tutto vi è quindi una aspettativa di esser rifiutati dalle figure di riferimento dal punto di vista affettivo. Come conseguenza di questa condizione il soggetto con disturbo borderline organizza la propria vita in modo tale da poter fare a meno dell’aiuto degli altri, contando esclusivamente su sé stesso per il soddisfacimento dei propri bisogni, mirando ad una autosufficienza totale.
In un contesto del genere va da sé che l’intimità sia vista come un contesto piuttosto minaccioso in quanto ad ampio rischio di rifiuto, di conseguenza il soggetto narcisista impara rapidamente a svalorizzarla ed a stargli alla larga. Al contempo dato che la figura di attaccamento è vista come inaccessibile, non manifestare il proprio bisogno di affetto nei suoi confronti appare come l’unica via per ottenerne almeno un po’.
A questo punto il soggetto cercando di nascondere le proprie fragilità viste come segno di debolezza, ed esaltando tutta una serie di atteggiamenti che lo rendano il più possibile amabile gli occhi della figura di attaccamento, elabora la convinzione che la vicinanza con l’altro deve essere estorta con la forza tramite un controllo serrato. Il soggetto con disturbo narcisistico mira a possedere l’altro, perché dentro di sé ha già la certezza che potendo scegliere, l’altro non deciderebbe mai e poi mai di restare con lui. Convinto che l’altro non potrà mai esserci per lui, il soggetto narcisista comincia a considerare il suo mondo di significati come l’unico possibile, filtrando le invalidazioni provenienti dall’esterno, e raccogliendo soltanto quei feedback che a suo parere confermano le sue teorie.
Da questo tipo di convinzioni e quindi di atteggiamenti, hanno le loro radici i comportamenti che gravitano attorno allo stalking, tematica già affrontata in un altro articolo.
Altri studi sui rapporti genitoriali ci indicano che spesso questi bambini hanno sviluppato uno stile di accadimento nel quale erano considerati come mezzo tramite il quale il genitore avrebbe potenziato la propria autostima, senza che il bambino potesse mai realmente essere apprezzato per i suoi meriti.
Le figure genitoriali dei soggetti con disturbo narcisistico, solitamente sono persone incapaci di empatia, emotivamente piuttosto distaccate, assolutamente incapaci di soddisfare i bisogni del figlio e con la tendenza ad affibbiarli ruoli non adeguati alla sua fase di sviluppo emotivo. Questa deprivazione emotiva sembra essere l’elemento fondamentale della rabbia che i soggetti con disturbo narcisistico sviluppano all’interno delle relazioni affettive dove, dal loro punto di vista, non ci sono possibilità che la figura di riferimento dal punto di vista affettivo ricambi il loro sentimento.
Le conseguenze del disturbo borderline di personalità
Le aree maggiormente compromesse nei soggetti con disturbo narcisistico di personalità sono quella affettiva, lavorativo e sociale. L’estrema vulnerabilità della loro autostima li rende troppo sensibili ai giudizi negativi che, sebbene esternamente tendano a non mostrare nulla dal punto di vista emotivo, li fanno vivere in uno stato di profonda umiliazione che può portarli all’isolamento sociale. Altre volte reagiscono con rabbia alle critiche contrattaccando con tutta la loro forza e insolenza.
Sebbene tali persone possano riuscire bene nel mondo lavorativo, le loro difficoltà sul piano sociale spesso fanno si che ottengano risultati minori di quelli quasi irraggiungibili rappresentati nelle loro fantasie.
Infine, sul piano affettivo, il loro bisogno continuo di riconoscimento e la loro incapacità di confronti costruttivi, fa si che la qualità delle relazioni interpersonali costruite sia di solito di bassa qualità e sono ritenute utili sono finché portatrici di elogi e favoritismi.
La terapia per il disturbo borderline di personalità
Alla luce dei forti rischi che il disturbo borderline di personalità pone per la qualità della vita delle persone che ne sono affette, risulta di fondamentale importanza intervenire prontamente con una psicoterapia che miri a lavorare sulle dinamiche relazionali ed interiori della persona con disturbo borderline. Esistono inoltre anche terapie volte ad aiutare i familiari di un paziente borderline, in quanto spesso avere a che fare giornalmente con le fluttuazioni e gli scatti emotivi di queste persone può esporre al rischio di esaurimento nervoso.
Per approfondire
- Disturbi gravi della personalità. Otto Kernberg, Bollati Boringhieri, 1988, Torino.
- Scusate il disturbo, una versione umoristica della personalità. L. Recanatini, Alpes Italia, 2008, Roma.
- Il burattino in pezzi. Il disturbo di personalità bordeline nell’adolescenza. Amelia, 2007, Roma.