Il disturbo ossessivo-compulsivo 25 Ottobre 2016 – Posted in: Blog - I Colori dell'Anima

disturbo-ossessivo-compulsivo

Il disturbo ossessivo-compulsivo

Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo le cui caratteristiche principali sono: una smodata preoccupazione per l’ordine e le regole, difficoltà a delegare e cooperare, bisogno incontrollato di controllo tanto nel campo lavorativo quanto in quello delle relazioni interpersonali.
Tali aspetti di personalità sono presenti in molte persone, soltanto quando questi interferiscono con la loro qualità della vita allora è possibile diagnosticare un Doc.

Spesso questi pazienti giungono in terapia con dei sintomi specifici come ad esempio: stati ansiosi, disturbi dell’adattamento e stati depressivi. Solitamente queste persone hanno problemi anche nella sfera familiare per via del fatto che il loro modo di essere crea disagio nelle persone a contatto con chi ha il Doc, per via della rigidità delle sue regole e del suo estremo perfezionismo.

Questa patologia colpisce circa il 7% della popolazione, più frequentemente gli uomini. L’esordio avviene nel periodo dell’adolescenza o nella prima età adulta.

Come si manifesta il disturbo ossessivo-compulsivo

Le caratteristiche comportamentali dei pazienti con Doc sono le seguenti: ferrea applicazione delle regole e dei principi che hanno sposato, profondo senso dell’etica, rigida organizzazione del quotidiano, piena adesione alle convenzioni stabilite dalla società, estrema e a volte eccessiva dedizione al lavoro. Queste persone solitamente occupano la gran parte del loro tempo dedicandosi ad attività produttive, arrivando a ridurre al minimo i momenti di svago e le relazioni.

Le persone affette da Doc sono amanti delle liste, dei programmi e delle gerarchie che guidano lo svolgimento di un determinato compito e spesso accumulano senza motivo oggetti di nessun valore. La generosità non è il loro forte, anzi spesso sono definiti avidi dagli altri mentre loro in realtà cercano di accumulare soldi per salvarsi in vista di catastrofi future. Con gli altri si relazionano in maniera corretta, educata  e formale; risultano spesso giudicanti, critici ed estremamente punitivi con le persone con cui sono in contatto. Queste persone risultano molto gentili ed ossequiose con le figure a cui attribuiscono autorevolezza, in tutti gli altri caso svolgono rigidamente il loro compito e si rifiutano di delegare ad altri. Di conseguenza non sono soggetti che danno il loro meglio nei lavori di gruppo anche perché spesso finiscono con il pretendere che i loro sottoposti eseguano i loro compiti con i metodi da loro rigidamente prescritti.

Emotivamente le persone con il Doc fanno fatica ad esternare i propri sentimenti ed a manifestare calore e premura verso gli altri; allo stesso modo sviluppano una tendenza a trattenere la propria aggressività.
Le emozioni che più spesso sperimentano sono: ansia relativa al verificarsi di catastrofi future, paura del giudizio negativo degli altri, misantropia legata all’impossibilità di esprimere la propria interiorità con gli altri. Sono giudicati dagli altri come rigidi e testardi in quanto molto spesso tendono a rimanere rigidamente ancorati ai propri convincimenti, sprezzanti delle opinioni proposte dagli altri.

Le persone con Doc tendono a dividere le cose in giuste e sbagliate, agil errori attribuiscono un enorme peso e tendono a dare giudizi severissimi tanto a se stessi quanto agli altri di fronte ad un errore. L’idea di poter controllare il loro ambiente gli dà forza e sono convinti che se privati del loro sistema di regole crollerebbero immediatamente senza più la forza di rialzarsi.

Spesso si trovano ad avere pensieri ossessivi come: “ Fallire non è concesso”, “Devo tenere sotto controllo il mio ambiente e me stesso”, “ sbagliare è fallire e fallire comporta un giudizio punitivo”, “ Senza il mio sistema di regole sono spacciato”.

Come riconoscere il disturbo ossessivo-compulsivo

Le caratteristiche fondamentali di personalità che possono far risalire ad una diagnosi di Doc sono: forte presenza di stati ansiosi; grande attenzione ai dettagli; frequente ricorso all’utilizzo di liste, programmi e schemi per soddisfare una grande tendenza all’ordine e all’organizzazione; perfezionismo; tendenza al controllo; testardaggine; dedizione al lavoro e alla produttività; rigidità; difficoltà a delegare; incapacità a gettare oggetti anche vecchi; avarizia; tendenza a sviluppare sensi di colpa quando si ritiene di non esser stati all’altezza dei propri standard lavorativi o etici o, più in generale, quando ci si sente in errore e si crede di aver recato danno ad altre persone; coscienziosità e rigidità in tema di morale ed etica; grande difficoltà ad esprimere le proprie emozioni e stati d’animo.

Distinguere per comprendere (Diagnosi differenziale)

Visto che molte delle caratteristiche di personalità presenti del Doc sono presenti in molti altri disturbi di personalità, è utile fare alcuni distinguo per non generare confusione.
Innanzitutto si può parlare di disturbo ossessivo compulsivo (Doc) e disturbo ossessivo compulsivo di personalità (Docp).

La differenza principale è che il Doc è una nevrosi, mentre il Docp è un disturbo della personalità, perciò profondo e radicato nella struttura di personalità, quindi il lavoro da fare è sicuramente più complesso.

Il DSM-IV delinea 4 criteri affinché un disturbo sia considerato disturbo della personalità:

1) È un modello abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente dalle aspettative culturali. Questo modello si manifesta in due o più delle seguenti aree: cognitività – affettività – funzionamento interpersonale – controllo degli impulsi.
2) Il modello abituale è inflessibile o pervasivo (quindi in una varietà di situazioni).
3) Questo modello provoca disagio significativo o compromissione di aree del funzionamento sociale, lavorativo, o altre aree.
4) Il modello stabile e di lunga durata, l’esordio almeno all’adolescenza o prima età adulta.
Infine non è manifestazione di altro disturbo, non è collegato a effetti di sostanze o condizione medica generale.

Il Doc si distingue inoltre dal Docp per l’assenza di reali compulsioni ed ossessioni. Chi soffre di Doc è ego-distonico (li percepisce come un problema) nei confronti dei propri pensieri ossessivi dai contenuti spiacevoli e dei propri rituali, mentre chi soffre di Docp è ego-sintonico (non li percepisce come un  problema) verso di questi e li considera come altamente funzionali ed utili per lo svolgimento della sua vita.
Il Docp può anche esser confuso con il disturbo narcisistico di personalità avendo in comune con quest’ultimo una forte tendenza al perfezionismo, tuttavia mentre il narcisista sente di aver effettivamente raggiunto i propri obiettivi, il Docp non è mai soddisfatto e rimane sempre molto critico e insoddisfatto verso se stesso.

Un altro errore frequente consiste nell’accumunare il Docp al disturbo narcisistico ed al disturbo antisociale di personalità per via della mancanza di generosità dimostrata nei confronti degli altri. La differenza consiste nel fatto che mentre il narcisista e l’antisociale sono avari solo con gli atri, il Docp mantiene questo comportamento coerente dimostrandosi molto “parco” anche nei confronti di sé stesso. Una sorta di Zio Paperone.

Le cause del Doc/Docp

Alcune caratteristiche dei genitori dei pazienti con Doc/Docp si sono dimostrate piuttosto rilevanti per l’insorgenza di questo disturbo. Le caratteristiche genitoriali con maggiore rilevanza per l’insorgere di un Doc/Docp sono: eccessiva indulgenza; richieste eccessive di maturità e moralità; eccessivo controllo ed eccessive richieste di vivere secondo gli standard genitoriali; poca espressività emotiva; inibizione dell’espressività emotiva; grande desiderio di rendere il figlio autonomo ed attivo; utilizzo di punizioni quando il bambino non rientra negli standard previsti dai genitori.

Le conseguenze del disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

I pazienti con Docp sono piuttosto compromessi nell’area lavorativa, relazionale ed affettiva: dal punto di vista lavorativo la loro tendenza al perfezionismo spesso gli impedisce di portare a termine dei compiti o di prendere decisioni. Allo stesso modo, la reticenza a delegare ai colleghi lo svolgimento di alcuni compiti, unita all’aspettativa che gli altri seguano perfettamente i loro dettami e metodi, rende ancora più farraginosa la collaborazione e cooperazione con queste persone.
Sul piano relazionale la loro profonda dedizione al lavoro e alla produttività porta i Docp a ridurre al minimo il tempo dedicato allo svago ed alle amicizie: le uniche relazioni che intraprendono sono quelle che si svolgono all’interno di attività dove è richiesta grande organizzazione e dove viene posto l’accento sulla perfetta esecuzione. Allo stesso tempo, la loro rigida adesione alle convenzioni sociali e la loro rigida moralità porta i soggetti con Docp ad intrecciare relazioni all’interno delle quali risultano estremamente rigidi e critici tanto nei confronti di sé stessi quanto nei confronti di chi gli sta accanto.
Infine, la difficoltà delle persone con Docp ad entrare in contatto ed esprimere le loro emozioni, unità alla loro mancanza di generosità, le porta spesso a costruire relazioni spesso formali o comunque poco profonde. Nella sfera affettiva, la difficoltà di accesso al loro mondo emotivo non è certamente di aiuto con la formazione di relazioni intime e passionali, determinando piuttosto comportamenti volti al controllo interpersonale.

La terapia del disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

Come sempre la psicoterapia è il trattamento maggiormente indicato in questo genere di disturbi. Sia individuale che familiare per permettere di individuare le dinamiche familiari disfunzionali che contribuiscono al mantenimento del sintomo.
Una tecnica piuttosto usata consiste nel far tenere al paziente un diario di bordo sul quale scrivere tutti gli avvenimenti della sua giornata: in questo modo si riesce a lavorare sull’accettazione e consapevolezza di sé, si facilità l’espressione dei propri sentimenti e ci si auto-esplora.

Per approfondire

Disturbi gravi della personalità. Otto Kernberg, Bollati Boringhieri, 1988, Torino.

Scusate il disturbo, una versione umoristica della personalità. L. Recanatini, Alpes Italia, 2008, Roma.

La mente ossessiva. Curare il disturbo ossessivo-compulsivo. F. Mancini, Raffaello cortina Editore, 2016, Milano.

EMDR revolution. Cambiare la propria vita un ricordo alla volta. Una guida per i pazienti.
T. Croitoru , Mimesis, 2015, Milano.